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al testo di Gil
Nascosta
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Nascosta ai servigi della carne l'anima gravita attorno ad un'orbita di attese e sospensioni, vive grama la solitudine delle cose, tra gli oggetti abbandonati al mondo, figli di un'imitazione, fratelli di un destino di nascita e morte.
Così non muta il giorno la cagnara degli uccelli, tuttavia ravviva il fuoco della loro voce l'insorgere tra i rami celesti della domanda che quieta e inquieta ogni singolo mattino.
Viviamo quindi sull' orlo di fili d'inchiostro, ma non abbiamo solo forma nella parola: già dalla terra fangosa del primigenio apparve il segno a dire, immediato lo sgomento poi, con lentezza di ere, lo stupore.
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